Gli allievi dell'Istituto - Antonio Ascenso (Ventimiglia, 1850 – Loano, 1938)
Antonio Santino Vittorio Nicola Ascenso nacque a Ventimiglia il 1° novembre 1850, primo dei dieci figli di Benedetto Ascenso e Maddalena Tevenen. Perduta la vista fin dalla giovanissima età, quando la famiglia Ascenso risiedeva a Nizza, il giovane Antonio venne introdotto presso l’Istituto dei Ciechi di Marsiglia dove fu istruito mediante l’utilizzo dell’alfabeto Braille. Trasferitosi successivamente con i genitori a Milano nel 1863, il ragazzo entrò a far parte della comunità dell’Istituto dei Ciechi di Milano.
Si deve a lui l’adozione del codice braille presso l’Istituto, come in prima persona racconta: «Un maestro cieco dell’Istituto ricevette da Parigi una lettera di un antico amico scritta [in braille] Nessuno [lo conosceva], si ricorse a me; ed io ne feci correntemente la lettura alla presenza di tutti i maestri. Fu quella la scintilla che suscita la fiamma; tutti compresero immediatamente quale impulso poteva dare all’insegnamento l’uso del Braille..In seguito insegnai la notazione musicale che doveva far abolire l’insegnamento orale e quando nel 1865 lasciai l’Istituto per motivi di salute, il buon seme era gettato e diede poi i buoni frutti che se ne attendevano».
Tornato nel pieno delle forze, Ascenso rientrò nuovamente in Istituto nel 1882 dove venne prima nominato maestro della seconda classe elementare con l’incarico suppletivo della revisione dei libri di letteratura e di musica che si stampavano in carattere comune e Braille e, successivamente ripetitore di pianoforte e di organo. Infatti il finissimo orecchio musicale, il notevole ingegno e una memoria eccezionale, gli consentirono grandi progressi nello studio della musica e l’inizio di un nuovo rapporto con l’Istituto che si sarebbe protratto per circa quarant’anni, durante i quali non gli vennero mai meno la stima e l’affetto dei colleghi e degli allievi.
Autore di numerosi brani di musica sacra, Ascenso scrisse anche svariate composizioni per orchestra, come la cantata "L’Esposizione nazionale" eseguita dall’orchestra dei ciechi di Milano in occasione dell’Esposizione italiana tenutasi a Torino nel 1884, dove riscosse enorme successo.
Nominato organista della basilica di San Nazaro, Antonio decise allora di stabilirsi fuori dall’Istituto e di continuare l’insegnamento da esterno; dicono di lui che all’età di ottantacinque anni, appena alzato la mattina, si mettesse ancora al piano a studiare.
Morirà a Loano dove si era ritirato l’11 maggio del 1938, accudito amorevolmente dalle sorelle.
Enrica Panzeri
Archivista