Esposizioni universali: così si promuoveva l'integrazione

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A testimonianza della presenza dell’Istituto agli eventi espositivi in campo nazionale e internazionale concorrono oggi le preziose carte ottocentesche e dei primi anni del Novecento che l’archivio storico dell’Istituto gelosamente conserva. I vecchi fascicoli con l’intestazione delle singole esposizioni racchiudono la corrispondenza amministrativa tra l’Istituto dei Ciechi e i Comitati organizzatori, i programmi delle esposizioni, i biglietti d’ingresso, gli opuscoli a stampa, le liste di oggetti (macchine per la scrittura in rilievo e braille) e di manufatti presentati dagli allievi (ricami, tende, fiori artificiali, tappeti, calze, cesti, lavori in legno, libri con lettere in rilevo, carte geografiche in rilievo), e della documentazione informativa sull’Ente assistenziale (programmi di didattica, regolamenti e statuti). Fra la documentazione spicca l’elenco in bella grafia relativo alle onorificenze (medaglie d’oro, d’argento, menzioni d’onore) conferite all’Istituto tra il 1855 al 1881 dalla giuria delle esposizioni.
Numerose le esposizioni nazionali a cui l’Ente partecipò, fra le quali l’esposizione di Torino del 1869, le esposizioni di Firenze del 1861, comprese la dantesca del 1865 e l’esposizione Beatrice dedicata alle donne del 1890, l’esposizione di Palermo nel 1892, l’esposizione di Arezzo nel 1882.

Esposizione Universale di Parigi 1867 - Nota oggetti presentatiElenco degli oggetti presentati - Esposizione Generale Torino 1898 © Foto Marco RolandoEsposizioni riunite 1894 Milano – Biglietti ingresso

Discorso a parte meritano le esposizioni milanesi, tenute in grande considerazione dall’Istituto per interessi, obiettivi e riconoscimenti cittadini. Non a caso, costituivano una vera e propria vetrina; infatti con la partecipazioni alle esposizioni nel contesto milanese si manteneva viva la benevolenza dei propri concittadini alla vista degli esposti che le allieve andavano facendo, si mettevano in mostra i progressi tiflologici conseguiti per il miglioramento dell’educazione dei non vedenti e si riceveva inoltre l’incoraggiamento nella prosecuzione della propria attività.

Esposizione industriale italiana 1881 Milano – elenco premi (all’istituto oro)Esposizioni riunite 1894 Milano – FronteElenco onorificenze Istituto ciechi 1855-1881

Sotto la presidenza del suo fondatore Michele Barozzi, l’Ente partecipò quindi alle esposizioni di Brera a metà Ottocento, e, a seguire, grazie alla lungimiranza della dirigenza dell’Istituto e del rettore Luigi Vitali, sempre pronto a cogliere le occasioni che permettessero a questo luogo di accoglienza, istruzione e lavoro, di essere conosciuto e apprezzato, alle Esposizioni cittadine del 1871, 1881, 1887, 1891, 1894 (Esposizioni riunite) e 1906 (Esposizione detta del Sempione).

L’esposizione particolarmente significativa fu quella del 1871 organizzata dal Comitato dell’Associazione Industriale Italiana, dove la presenza dell’Istituto fu pubblicizzata nell’Album dell’Esposizione di Milano di Ignazio Cantù: "Sebbene relegati in un cantuccio apparivano i pregi dei pizzi e delle calze e delle biancherie, e i fiori a colori vivaci che sono lavoro mirabile del nostro Istituto dei Ciechi…”

Anche il direttore dell’Istituto Mondolfo commentava a tale proposito: "I fiori e i ricami del pio Istituto fecero gridare al miracolo tutti i visitatori, ed è infatti meravigliosa la precisione, la finitura e il buon gusto di tali lavori uscite dalle mani pazienti di quei poveri ciechi…"
Di altro tenore l’Esposizione del 1881 sita presso i Giardini Pubblici di Porta Venezia, che fu la prima ad esibire le conquiste del nuovo sistema economico italiano; in questa circostanza l’Istituto fu premiato con la medaglia d’oro per l’esposizione dei suoi numerosi manufatti tra cui una cotta fatta ad ago di calza con tutte le guerniture, merletti di Cantù, copri sedie, guantini, scialletti, un ampio tappeto di lana e saggi di scrittura e lettura.

Nel 1894 alle Esposizioni riunite partecipò, il Laboratorio Zirotti (nato nel 1884, dopo la morte del suo fondatore) collocato nel settore galleria del lavoro: gli operai ciechi davanti ad un gremito pubblico, intrecciavano cesti di vimini, tende persiane, reti, canestri e le operaie cieche intessevano pizzi e merletti.

Esposizione Universale di Parigi 1900 – Certificato di ammissione IstitutoAlbum delle Esposizioni 1871 a stampaesposizionePic06

Altra importante esposizione di Milano cui l’Istituto prese parte fu quella del 1906, che fu la prima a carattere internazionale con sede in Italia e ricordata con il nome di Esposizione del Sempione poiché celebrava l’omonimo traforo ferroviario, simbolo del progresso scientifico e tecnologico italiano che avrebbe collegato l’Italia col resto dell’Europa. A questa manifestazione gli allievi dell’Istituto si esibirono in un concerto molto applaudito di musica classica.

Numerose anche le esposizioni estere a cui l’Istituto prese parte: era infatti un’occasione per conoscere i progressi europei in campo tiflologico e favorire lo scambio e il confronto con altri modelli e i migliori metodi educativi e didattici. L’Istituto prese parte alle esposizioni Universali di Parigi del 1855, del 1867 del 1878 e del 1900 inviando oggetti di tipo artigianale e sartoriale prodotti dai suoi allievi, libri didattici e documenti che informavano dell’attività pedagogica e amministrativa dell’Istituto. Famoso il tappeto in lana confezionato nel 1855 dalle ragazze ricamatrici che venne realizzato con il disegno in rilievo che serviva loro da guida a cui si accompagnava una macchinetta per la scrittura realizzata dal macchinista Meravigli di Lodi, oggetti offerti in dono all’Istituto dei Ciechi di Parigi, con il quale l’Istituto aveva rapporti assidui di collaborazione.

Oltre a Parigi si registra la presenza dell’Istituto a Londra nel 1862, e a quella industriale e di belle arti di Dublino nel 1865. L’esposizione universale di Londra fu la prima a cui l’Istituto partecipò come nazione unita e indipendente.

Enrica Panzeri
Archivio Storico Istituto dei Ciechi di Milano

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