Seminario: l'importanza del Braille nell'alfabetizzazione dei non vedenti

Il Braille è ancora oggi uno strumento essenziale per l'alfabetizzazione delle persone non vedenti. Lo ha sottolineato Franco Lisi, direttore scientifico dell'Istituto dei Ciechi di Milano, durante un seminario formativo che si è svolto martedì 21 febbraio. L'incontro, rivolto a un pubblico specializzato di tiflologi e assistenti alla comunicazione, ha visto la partecipazione di Sabato De Rosa, uno dei massimi esperti italiani di tecnologia assistiva per non vedenti.
Il tema del seminario era l'utilizzo del Braille in ambito tiflodidattico, con particolare attenzione agli aspetti tecnici. Lisi ha introdotto la lezione di De Rosa, sottolineando l'importanza dell'alfabeto Braille nel percorso educativo e formativo delle persone non vedenti. «È l'unico codice di alfabetizzazione dei non vedenti», ha detto, evidenziando però le difficoltà nell'apprendimento di questo metodo, soprattutto nel passaggio dalla carta al display Braille. Cioè dal Braille tradizionale, a sei punti, a quello informatico, a otto.
La parola è poi passata a Sabato de Rosa, che ha sottolineato l'importanza di essere convinti della scelta didattica nel far imparare il codice Braille ai giovani studenti ciechi. «Possedere un sistema di letto-scrittura è un diritto ancora prima che un dovere. Il percorso di vita di uno di noi passa attraverso la scrittura», ha detto De Rosa. Il cieco che non sa usare il Braille rischia di portarsi dietro delle gravi lacune. Ad esempio, utilizzando solo la sintesi vocale sarà difficile apprendere la giusta ortografia delle parole straniere.
Tra i tanti motivi che fondano la validità didattica del Braille sono stati menzionati anche i vantaggi derivanti dall'apprendimento della scrittura a mano con tavoletta e punteruolo. Questa tecnica, se appresa in età infantile, permette di affinare il movimento della mano, che sarà utile anche per interfacciarsi con il touch screen degli smartphone; alimenta il processo immaginifico del cervello, che viene esercitato attraverso la scrittura speculare, nel senso che viene proiettata specularmente rispetto al verso di lettura nell'atto di imprimere i punti con il punteruolo; permette di affinare la percezione tattile.
«Siamo soddisfatti di questo incontro», ha detto Franco Lisi. «E sarà nostra intenzione proporre altri seminari su temi tiflodidattici, per perseguire le finalità formative previste dal nostro statuto ». L'incontro è stato un'importante occasione per approfondire il tema del Braille e per sensibilizzare il pubblico sulla necessità di garantire ai non vedenti l'accesso a strumenti didattici adeguati alle loro esigenze.
L'incontro si è rivelato un'importante opportunità di approfondimento sul tema del Braille e di aggiornamento per i professionisti che quotidianamente operano nel campo della didattica per gli studenti con disabilità visiva.