Ciò che emerge quando ci si addentra nel patrimonio archivistico dell’Istituto dei ciechi di Milano non è un semplice atto di catalogazione, ma un modo per abitare la memoria di un’istituzione e delle vite che ha contenuto, nella cornice più ampia della città di Milano dall’800 a oggi
Nell'agosto 1945 auto blindate, carrarmati e persino un grosso cannone facevano mostra di sé negli spazi esterni dell’Istituto dei Ciechi di Milano. Erano i mezzi delle truppe britanniche che in quel periodo requisirono e occuparono tutto il palazzo di via Vivaio, lasciando solo un piccolo riparto di Casa Famiglia Stoppani alla vita delle scolare
Testo tratto da un articolo del bollettino “Come D’Autunno”, anno IX, n.1 GENNAIO- FEBBRAIO 1947
In piedi e con l’abito talare mentre, con lo sguardo rivolto all’osservatore, indica con la mano un volume di sacre scritture: così viene raffigurato dal pittore Francesco De Magistris il benefattore dell'Istituto dei Ciechi Clemente Secondi
Da Dante Alighieri ad Alessandro Manzoni, dalla tiflopedagogia alla vita quotidiana in Istituto, dalla storia alla scienza: sono alcuni dei multiformi temi che si possono trovare nelle pubblicazioni storiche dell’Istituto dei Ciechi, oggi conservate presso l’Archivio. In questo articolo parliamo di Nino Pivetta, uno dei protagonisti del panorama culturale milanese del secolo scorso che diresse il bollettino dell'Istituto Alba Serena dal 1953 al 1961
Questo sito o gli strumenti installati forniti da terze parti si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella pagina di policy & privacy.
Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione si acconsente all'uso di cookie.