Inclusione scolastica. Il Tar del Lazio boccia il nuovo Piano Educativo individualizzato

All’inizio di questo terzo anno scolastico segnato dal Covid, l’attenzione dei media è stata principalmente rivolta ai protocolli di sicurezza, al Greenpass, all’obbligatorietà dei vaccini per il personale scolastico. Meno si è parlato delle difficoltà che la pandemia ha distribuito lungo i percorsi scolastici degli alunni con disabilità e più in generale di tutti gli studenti con bisogni educativi speciali.
A riaccendere l’attenzione su questi temi è stata la notizia della sentenza del Tar del Lazio, pubblicata il 14 settembre 2021, che ha bocciato le nuove disposizioni del ministero dell’Istruzione per la redazione del nuovo Piano Educativo Individualizzato (PEI), lo strumento con cui viene progettato il percorso didattico inclusivo per gli alunni con disabilità. La sentenza annulla di fatto il nuovo modello nazionale di PEI emanato dal Ministero dell’Istruzione con decreto 182 del 29/12/2020 e con esso le linee guida per tutti gli ordini e gradi di scuola. In pratica, le nuove norme in base alle quali le scuole avrebbero dovuto ridefinire entro la fine di ottobre il nuovo impianto organizzativo per l’inclusione degli alunni con disabilità non potranno essere applicate.
Si tratta di una bocciatura che dà ragione alle associazioni di genitori e di insegnanti che avevano sottolineato i difetti di questo testo, come ad esempio l’esonero di discipline per alcune categorie di studenti con disabilità. Ernesto Ciracì, presidente del MiSoS, movimento insegnanti di sostegno specializzati aveva segnalato i punti deboli: «Immaginate un alunno con disabilità che deve svolgere un compito di matematica e viene esonerato? In questi casi servono strumenti differenziati per lo studente. Non si può esonerare».
Tuttavia la decisione del TAR getta in una situazione di incertezza i 285mila alunni con disabilità iscritti alle scuole statali quest’anno. Una nuova difficoltà che potrebbe aggiungersi ai tanti problemi vissuti in questo anno e mezzo di pandemia. Migliaia di famiglie, docenti e presidi si stanno interrogando in questi giorni sulle conseguenze di tale sentenza.
Secondo i pareri di alcuni esperti la decisione del Tar non impedirebbe di procedere alla redazione di un piano personalizzato utilizzando i vecchi criteri. Secondo Vincenzo Falabella, presidente della FISH, «le scadenze per la presentazione del PEI al 31 ottobre (previste dal Decreto Legislativo 66/17, non dal Decreto Interministeriale 182/20 annullato ora dal TAR Lazio) restano pienamente in vigore anche dopo quella Sentenza, così come rimangono in vigore le norme sul GLO (Gruppo di Lavoro Operativo sull’Inclusione), di cui fanno parte tutti i docenti, insegnante di sostegno, genitori e lo studente per le scuole superiori, e quelle figure professionali specifiche». Rimane il fatto che per molti dirigenti scolastici non è semplice procedere in assenza di indicazioni univoche.
Adesso si attende la mossa del Ministero dell’Istruzione, che dovrebbe diramare una nota di chiarimento su come portare avanti la didattica inclusiva nella scuola per l’anno scolastico appena iniziato.
M. R.