140 anni di arte
La città si avviava a diventare la capitale economica e il panorama artistico era dominato dalla scapigliatura: pittori, scultori, disegnatori e vignettisti si riunivano in scanzonate tavolate all'aperto in via Vivaio, all'osteria del Polpetta, al Caffè Accademia, con l'intento di ridare impulso all'arte e rompere con i canoni del romanticismo.
In questo ambiente scanzonato nasceva la Famiglia Artistica Milanese, che diverrà negli anni il punto di incontro di artisti più vivace di Milano. Nel tempo vi aderirono i pittori Umberto Boccioni, Giovanni Segantini, Carlo Carrà, Achille Funi ma anche i musicisti più acclamati come Giacomo Puccini, Pietro Mascagni e Giuseppe Verdi. Proprio quest'ultimo all'indomani della prima del Falstaff alla Scala, nel febbraio 1983, fece dono alla Famiglia dello spartito autografo probabilmente utilizzato durante la rappresentazione. È questo il cimelio che costituisce il cuore della mostra organizzata dalla Famiglia Artistica presso l'Istituto dei Ciechi di Milano per celebrare i suoi 140 anni (aperta dal 1 dicembre 2013 al 31 gennaio 2014).
Lo spartito è una vera rarità bibliografica perché riporta la data della prima rappresentazione al Teatro alla Scala, tenutasi il 9 febbraio 1983. L’esemplare fu donato da Verdi la sera stessa della prima alla Famiglia, che lo festeggiò con un fastoso ricevimento nei saloni della Società del Giardino. Successivamente il musicista inviò da Busseto una lettera di ringraziamento alla Famiglia per i festeggiamenti a lui riservati. La missiva, con data 28 giugno 1893, è stata anch'essa esposta assieme allo spartito.
A 140 anni dalla nascita, la Famiglia Artistica Milanese continua a svolgere il proprio compito di promozione dell'arte con concorsi, mostre, conferenze e iniziative di sostegno a giovani artisti. Di questa meritoria attività ne sono testimonianza le opere di artisti contemporanei esposte negli spazi dell'Istituto dei Ciechi. Gli stessi luoghi dove un secolo e mezzo fa gli artisti della scapigliatura davano vita ai loro pazzi convegni.
Vincenzo Ernani