Il Laboratorio Zirotti
Il Laboratorio prevedeva per i ciechi usciti dall’Istituto due sezioni: la sezione di lavoro in Milano nel locale proprio del laboratorio e la sezione del lavoro a domicilio, per coloro che si trovavano presso le loro famiglie, lontano da Milano. Gli addetti al laboratorio di Milano ricevevano un compenso minimo garantito di una lira al giorno, che poteva aumentare in base alla capacità lavorativa di ciascuno. Gli addetti al laboratorio o a domicilio ricevevano la materia prima, la lavoravano e la restituivano lavorata, ottenendo il compenso della mano d’opera, oppure pagavano la materia prima e la vendevano lavorata per conto proprio.
Potevano accedere al laboratorio i poveri ciechi della provincia di Milano di un’età compresa tra i 12 e i 40 anni, e delle provincie di Novara e di Piacenza. I manufatti che gli addetti al laboratorio realizzavano erano stuoie, tende persiane, sedie di paglia e di canna d’india (bambù), reti, canestri, spazzole. Durante i primi anni di avvio dell’esperimento Zirotti, i prodotti intrapresi dagli operai a domicilio si concentravano soprattutto sulla lavorazione delle tende dette alla persiana, e sulla produzione delle sedie incannate e dei canestri.
Il Laboratorio Zirotti intorno agli anni 1914 - 1915 necessitava di un radicale rinnovamento, che avvenne grazie alla Scuola di Rieducazione Professionale pei Militari Ciechi fondata nel 1916 per ricoverare e rieducare i soldati divenuti ciechi durante il conflitto.
Si trattava di una scuola professionale polivalente in cui “i soldati già addetti ai lavori manuali e con attitudine furono indirizzati [...] ad esercitare l’antico mestiere”. Vennero istituiti laboratori per la lavorazione delle spazzole, del legno (botti), del cuoio (scarpe e selleria) e del ferro, per la fabbricazione degli oggetti in vimini e delle reti, un laboratorio di parrucchiere e uno di massoterapia.
L’attività della Scuola di Rieducazione agì da sprone alla crescita del Laboratorio Zirotti il quale, grazie alla condivisione degli spazi con i soldati, vide aumentare il numero e la qualità degli insegnamenti. Si erano fatti passi da gigante: se nel 1916 occorreva un mese per insegnare a un cieco la lavorazione delle spazzole, un anno dopo era sufficiente una settimana intensiva. A insegnamento ultimato ogni allievo riceveva gratuitamente gli attrezzi del mestiere e una “dotazione in materia prima per 100 spazzole”. I ciechi di guerra una volta rieducati al lavoro, cominciarono ad abbandonare la sede di via Vivaio per reinserirsi nella società dei vedenti.
La Scuola di Rieducazione chiuse il 30 giugno 1922 e il Laboratorio Zirotti si ritrovò in una condizione precaria che portò nel 1924 alla sua trasformazione in fondazione recidendo così ogni legame burocratico con l’Istituto e trasferendosi presso la Casa di lavoro e patronato per ciechi presso Villa Mirabello nella zona nord di Milano.