Il restauro del Ritratto di Anita Vollert de' Ghislanzoni e Maddalena Parodi Vollert

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corcos01 Il dipinto, in prima tela, si presentava in precario stato di conservazione. Nella zona centrale era presente un lungo taglio, dovuto a un danno accidentale, che interessava quasi tutta la larghezza dell’opera che era stata restaurata nel passato ma il danno risultava ancora molto visibile.

La tela era incollata su un pannello di cartone bucherellato incollato al telaio ligneo originale e il tessuto appariva fortemente allentato e ondulato.
A causa degli allentamenti e delle contrazioni del tessuto, il colore presentava crepe e lacune ben visibili sulla superficie, contraddistinte da lunghe linee con sollevamenti di colore.

La lettura dell’opera era disturbata dall’ampio ritocco pittorico eseguito per celare il taglio. Tale ridipintura, di tono alterato e realizzata con pennellate spesse, non si limitava solo alle mancanze di colore ma si estendeva anche sulle aree circostanti, nel tentativo di rendere meno riconoscibile l’intervento.
La ricostruzione proposta per il volto della giovane ritrattata era incongruente e poco naturalistica ed eseguita con pennellate dense e facilmente identificabili.

L’intervento attuale è iniziato con il consolidamento del colore per proseguire con le fasi di pulitura. La pulitura generale dell’opera si è focalizzata sulla rimozione della polvere grassa in superficie mentre nelle zone limitrofe al taglio dopo l’esecuzione dei test di pulitura si è proceduto con la rimozione dei restauri. Si sono così recuperate ampie zone di stesura pittorica originale e al contempo si sono evidenziati i margini del lungo taglio con la perdita di materiale pittorico per circa quattro centimetri di altezza. Il volto della ragazza risultava mancante per la metà della superficie ma aveva ritrovato la materia originale e una caratterizzazione più dolce.

In un secondo momento si è affrontato l’intervento conservativo. La tela è stata staccata dal pannello di cartone su cui era applicata e pulita dal retro, quindi è stata appianata sulla tavola aspirante per eliminare le ondulazioni del tessuto ed è stata ricongiunta la lacerazione con l’inserimento di pezzetti di filato. Ultimata la revisione del taglio, si è realizzata la foderatura con una tela di lino e il dipinto è stato ritensionato sul telaio originale.

Si è così proseguito con il restauro estetico della superficie. Le stuccature sono state livellate effettuando poi l’imitazione della trama della superficie con tempera. La lavorazione ha restituito continuità alla pellicola pittorica, aiutando a mimetizzare la lacerazione. L’intervento pittorico è stato particolarmente complicato per l’ampiezza della lacuna da risarcire. Per ricostruire il volto della giovane si sono presi come riferimento sia i residui di colore ritrovati sotto la ridipintura sia la fotografia conservata nell’archivio dell’Istituto dei Ciechi scattata prima del danno, indispensabile per reimpostare l’occhio sinistro completamente mancante.

A fine intervento l'opera ha ritrovato un adeguato stato di conservazione e una buona leggibilità dell’insieme.

Carlotta Beccaria
Studio di restauro

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Il dipinto, in prima tela, si presentava in precario stato di conservazione. Nella zona centrale era presente un lungo taglio, dovuto a un danno accidentale, che interessava quasi tutta la larghezza dell’opera che era stata restaurata nel passato ma il danno risultava ancora molto visibile.
La tela era incollata su un pannello di cartone bucherellato incollato al telaio ligneo originale e il tessuto appariva fortemente allentato e ondulato.
A causa degli allentamenti e delle contrazioni del tessuto, il colore presentava crepe e lacune ben visibili sulla superficie, contraddistinte da lunghe linee con sollevamenti di colore.
La lettura dell’opera era disturbata dall’ampio ritocco pittorico eseguito per celare il taglio. Tale ridipintura, di tono alterato e realizzata con pennellate spesse, non si limitava solo alle mancanze di colore ma si estendeva anche sulle aree circostanti, nel tentativo di rendere meno riconoscibile l’intervento.
La ricostruzione proposta per il volto della giovane ritrattata era incongruente e poco naturalistica ed eseguita con pennellate dense e facilmente identificabili.
L’intervento attuale è iniziato con il consolidamento del colore per proseguire con le fasi di pulitura. La pulitura generale dell’opera si è focalizzata sulla rimozione della polvere grassa in superficie mentre nelle zone limitrofe al taglio dopo l’esecuzione dei test di pulitura si è proceduto con la rimozione dei restauri. Si sono così recuperate ampie zone di stesura pittorica originale e al contempo si sono evidenziati i margini del lungo taglio con la perdita di materiale pittorico per circa quattro centimetri di altezza. Il volto della ragazza risultava mancante per la metà della superficie ma aveva ritrovato la materia originale e una caratterizzazione più dolce.
In un secondo momento si è affrontato l’intervento conservativo. La tela è stata staccata dal pannello di cartone su cui era applicata e pulita dal retro, quindi è stata appianata sulla tavola aspirante per eliminare le ondulazioni del tessuto ed è stata ricongiunta la lacerazione con l’inserimento di pezzetti di filato. Ultimata la revisione del taglio , si è realizzata la foderatura con una tela di lino e il dipinto è stato ritensionato sul telaio originale.
Si è così proseguito con il restauro estetico della superficie. Le stuccature sono state livellate effettuando poi l’imitazione della trama della superficie con tempera. La lavorazione ha restituito continuità alla pellicola pittorica, aiutando a mimetizzare la lacerazione. L’intervento pittorico è stato particolarmente complicato per l’ampiezza della lacuna da risarcire. Per ricostruire il volto della giovane si sono presi come riferimento sia i residui di colore ritrovati sotto la ridipintura sia la fotografia conservata nell’archivio dell’Istituto dei Ciechi scattata prima del danno, indispensabile per reimpostare l’occhio sinistro completamente mancante.
A fine intervento l'opera ha ritrovato un adeguato stato di conservazione e una buona leggibilità dell’insieme.

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