I nostri benefattori - Arturo Dell'Orto (1885-1945)
Arturo Dell’Orto, maggiore del Regio Esercito, nonché capitano dei granatieri in Parma, amico del principe Umberto di Savoia (figlio di Vittorio Emanuele III) e fervente antifascista, nasce in Seregno il 10 marzo 1885 da Leopoldo Dell’Orto ed Elena Colli. Nel 1935 diventa vedovo di Erminia Nardi, benefattrice dell’Istituto dei Ciechi. Il Maggiore già in vita, il 4 ottobre del 1945, dona all’Istituto metà della sua quota di comproprietà del palazzo di viale Piceno 1 riservandosene l’usufrutto vitalizio.
Morendo il 18 dicembre 1945, il benefattore nomina propria erede universale la madre Elena, legando tuttavia all’Istituto la somma di duecentomila lire vincolata alla manutenzione perpetua della sua tomba e di sua moglie, situata al Cimitero Monumentale di Milano.
L’esecuzione del ritratto viene affidata al giovane pittore Pietro Testa di Albino (BG) che già in una lettera inviata al Presidente Angelo Carpani il 19 marzo 1949 assicura «che il lavoro sarà da me eseguito con la massima cura e con tutta la mia passione». Il 6 aprile seguente il pittore invia alla Commissione dell’Istituto un bozzetto dell’opera, andata perduta, da considerare «semplicemente come macchia di colore e cioè come intonazione generale del ritratto e composizione approssimativa della figura. S’intende poi che tutti i particolari saranno da me curati e studiati nel ritratto al vero».
Nel dipinto il benefattore è stato ritratto in piedi con un abito nero elegante con camicia chiara e cravatta, capelli e baffetti neri. Dietro alle spalle del benefattore è stata collocata una scrivania con delle lettere sparse, una lampada e un libro sul quale lo stesso poggia la mano sinistra mentre la mano destra è in tasca. Il dipinto viene consegnato il 19 maggio 1949.
Melissa Tondi
Responsabile Beni Culturali