Allegoria in memoria di Dolores Vecchiotti Ridella
Dolores Vecchiotti, figlia di Giuseppe Vecchiotti e sposa di Antonio Ridella, titolare della cattedra di Ostetricia e Ginecologia presso l’Università di Pavia, si dedica per molti anni all’insegnamento.
Scompare in Genova Quinto il 15 maggio 1956 quasi completamente cieca. Con il testamento olografo del 31 maggio 1955, pubblicato negli atti del notaio Mario Boggiano, nomina proprio erede il marito riservando all’Istituto dei Ciechi di Milano il deposito di tre milioni di lire vincolate al Credito Italiano con l’interesse del cinque per cento. Dispone inoltre che una sostanziosa rendita sia corrisposta alla giovane non vedente Rosetta Mariani, impiegata presso la Biblioteca per Ciechi Regina Margherita di Monza.
Il 9 novembre 1956 l’incarico del ritratto viene assegnato al pittore Umberto Lilloni (Milano, 1898-1980), a cui Antonio Ridella invia alcune fotografie della moglie. L’anno successivo, in occasione di una visita presso lo studio di Lilloni, Antonio Ridella constata che il bozzetto del ritratto predisposto dal pittore non risulta soddisfacente, e decide allora di affidare l’esecuzione ad un suo nipote artista Giansisto Gasparini (Casteggio, Pavia 1924).
Il Lilloni, che evidentemente aveva già realizzato il dipinto in parallelo al bozzetto, lo presenta ultimato all’Istituto dei Ciechi, nonostante il rifiuto del Ridella.
Il quadro comunque entra a far parte della quadreria dei benefattori assieme al ritratto allegorico del nipote Gasparini che si ispira alla professione della Vecchiotti illustrando una figura femminile nell’atto di leggere il “Corriere dei Piccoli” a un bambino in abiti estivi. Del Lilloni si conserva inoltre nelle carte d’Archivio lo schizzo preparatorio della benefattrice.
di Melissa Tondi
Responsabile beni culturali