Allegoria in memoria di Alberico De Felber di Francesco De Magistris
Il dipinto, commissionato dall’Istituto dei Ciechi al pittore Francesco De Magistris (Milano 1807-1865), rappresenta due fanciulle cieche che sostano in raccoglimento davanti a un’erma sopra la quale è collocato il busto marmoreo del benefattore Alberico De Felber
Nato il 1783 a Milano dal nobile don Carlo de Felber e dalla contessa Teresa Della Scala, fu nota figura di patriota, amico di Federico Confalonieri. Venne processato nel 1821 e reso in libertà nel 1823. Morì il 9 agosto 1850 e nel proprio testamento, pubblicato negli atti del notaio Tommaso Grossi, nominò erede universale dell’ingente patrimonio sua cugina, la contessa Teresa Piantanida Patellani, vedova del conte Gerolamo, disponendo inoltre un legato di diecimila lire austriache in favore dell’Istituto dei Ciechi e di altri luoghi pii milanesi di minore entità.
In vita, Alberico era stato proprietario del palazzo in contrada del Morone; palazzo che per la sua centralità, fu acquistato il 2 ottobre 1813 da Alessandro Manzoni, che l'abitò lungamente rendendolo celebre e ancor oggi visitabile.
L’allegoria pittorica, che il primo dicembre del 1852 “è di già a buon punto”, viene terminata entro il 16 dello stesso mese, quando il pittore riscosse il compenso ammontante a centonovantaquattro lire.
di Melissa Tondi, Responsabile Beni Culturali
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Francesco De Magistris Allegoria in memoria di Alberico De Felber Olio su tela, 1852 |
Altre risorse
Foto della casa di Alessandro Manzoni, già appartenuta a Alberico de Felber: scheda catalogo Sirbec