Quando la formazione è al buio

«Un'esperienza da fare almeno una volta nella vita»
«Una svolta nell'approccio alla formazione»
«Una rottura di schemi totale, che ha cambiato il mio modo di comunicare...».
«Un'esperienza da fare almeno una volta nella vita»
«Una svolta nell'approccio alla formazione»
«Una rottura di schemi totale, che ha cambiato il mio modo di comunicare...».
Si è svolto recentemente a Milano il seminario dal titolo Ipovisione e riabilitazione: a confronto con l’oculista, organizzato dal Consiglio Regionale Lombardo dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), in collaborazione con l’APRI (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti).
Nell'ambito del Progetto Educativo Specifico dei ragazzi disabili che frequentano il Laboratorio dell’Istituto dei Ciechi di Milano sono state realizzate diverse Unità Didattiche, strumenti educativi fondamentali che permettono all’educatore di individuare e valorizzare le diverse abilità dei ragazzi, di assicurare a ognuno di essi la possibilità di esprimersi e di avere successo, dando risalto alla propria specifica intelligenza.
L'avventura ebbe inizio il 16 ottobre 1994, quando due squadre di giocatori non vedenti si sfidarono per la prima volta in una partita di baseball.
Anna è nata cieca ma non ha mai vissuto la propria condizione come uno svantaggio: ha sempre cercato di realizzare i propri sogni dicendo a se stessa che «il rischio non è puntare troppo in alto, se mai quello di puntare troppo in basso». Fa la psicologa, ama il mare e vive con immensa felicità la sua condizione di mamma. Roberto è docente universitario e parla della cecità come di una "condizione normale". [VIDEO]
di Giancarlo Abba
Ha ancora senso parlare di Braille in una realtà sempre più pervasa di tecnologia? Perché fare tanta fatica a riconoscere lettere e parole sotto le dita, quando si può ascoltare quello che interessa in cuffia? Che bisogno ha il cieco di rileggere, rivedere, ripensare, riscrivere quanto letto, sempre usando il Braille, quando può semplicemente digitare e riascoltare ciò che ha scritto?
di Roobi Roobi
"Le persone hanno un'idea stereotipata dei non vedenti: si aspettano di vedere una persona insicura, che cammina lentamente, possibilmente con il bastone bianco e gli occhiali da sole. Io "corro" invece di camminare e non mi preoccupo mai di farmi male..."
L’Istituto dei Ciechi di Milano invita la città alla scoperta delle opere d’arte, degli strumenti didattici e musicali, dei documenti e delle fotografie custoditi nella sede di via Vivaio. Il patrimonio storico artistico dell’Istituto, raccolto attraverso i lasciti e donazioni dei benefattori a partire dalla sua fondazione, è oggi in mostra al Museo Louis Braille. Questi beni sono stati infatti riconosciuti dalla Regione Lombardia quale raccolta museale con decreto n° 8/10947 del 30 dicembre 2009.
di Giancarlo Abba
La crisi economica si abbatte sui diritti. Nel mondo ci sono circa 400 milioni di persone disabili, molte delle quali nella parte più povera del pianeta. Parole come autonomia, diritti, garanzie, sviluppo sono, per molti disabili, un miraggio.